Fidelia Cascini, Andrea Gentili

Nuove frontiere in Sanità.
Finita la pandemia, l’inizio della gestione del PNRR

A.I.O.P. Sede Regionale Lazio

Atti dell’evento del 06/05/2022

La pandemia Covid-19 ha dato evidenza di alcuni importanti limiti del nostro Servizio Sanitario Nazionale, tra cui la diffusa debolezza della sanità territoriale e della sua rete di servizi. L’accresciuta domanda di cure e assistenza correlata alla curva epidemiologica ha infatti causato un insostenibile sovraccarico di strutture sanitarie sia pubbliche che private, oltre che di personale medico e non-medico, con la conseguente mancanza di accesso di molti pazienti ai trattamenti diagnostico-terapeutici e assistenziali di cui avrebbero avuto bisogno.
La risposta dell’Unione Europea alla crisi pandemica è stata il Next Generation EU, un programma di investimenti e riforme che mira ad accelerare la transizione digitale ed ecologica, a raggiungere una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. All’interno di questo primo e concreto provvedimento, si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia. Con esso è stata recepita la proposta della Commissione Europea in cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l’assegnazione delle risorse su base semestrale.
La Missione 6 del PNRR è stata interamente dedicata alla Salute, ed è composta da due componenti, otto aree di investimento e due riforme, per un investimento complessivo di 15,63 miliardi di euro, come illustrato nel primo capitolo di questo studio. Grande rilevanza è stata attribuita al potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale, su cui si incentra il secondo capitolo che descrive i principali investimenti della componente 1, ivi compresi:
– le Case della Comunità, identificate come luogo di cura primaria e spina dorsale di una rete di servizi che sarà presente in maniera capillare su tutto il territorio nazionale;
– i servizi territoriali ideati per sostenere un’adeguata assistenza domiciliare (come le Centrali Operative Territoriali e la Telemedicina);
– le strutture identificate quale luogo di dimissione protetta per i pazienti fragili, ossia gli Ospedali di Comunità, già previsti peraltro nel DM 70/2015 sugli standard ospedalieri.
Si tratta di una Piano Nazionale con ricadute regionali a diversa espressione, in merito alle quali, considerato l’interesse manifestato per questo studio dall’AIOP Lazio, si è proceduto con un approfondimento specifico su questa regione nel capitolo 3, dove sono passati in rassegna i vari Decreti della Giunta Regionale emanati per dar seguito ai finanziamenti del PNRR, nonché criticità esistenti e potenziali contromisure da adottare.
Nell’ultimo capitolo sono raccolte le evidenze dell’attuale letteratura scientifica, con spunti di riflessioni sui temi su cui è raccomandabile concentrarsi se davvero vi è la volontà di utilizzare l’opportunità-prestito del PNRR per dare risposte alla domanda di salute di un Paese cagionevole.